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Spesso, in questo Gruppo, ci siamo volutamente tenuti fuori da discussioni sull’osteopatia e tutti i suoi aspetti: questo per evitare di parlare fin troppo del “nulla” e dare, involontariamente, visibilità maggiore di quella che già si acquisisce sui media.
A seguito di alcune affermazioni, post e video pubblicati nella giornata di ieri (1), però, non possiamo più tacere. Il Direttivo del GTM sente il dovere e la responsabilità di esprimere il proprio pensiero a difesa dei Cittadini, a tutela dei nostri Pazienti, per valorizzare i nostri colleghi che, giornalmente, con dedizione e passione, si impegnano per poter offrire trattamenti in linea con le migliori prove di efficacia attualmente disponibili.
Allora ci chiediamo: il Servizio Sanitario Nazionale ha realmente bisogno di questo? È davvero l’osteopatia l’auspicata nuova professione sanitaria che dovevamo identificare con tanta veemenza? Come più volte avevamo detto in tempi non sospetti, pare proprio di no.
Alla luce degli stravolgimenti odierni, con tantissimi pazienti attualmente affetti da Covid-19 che versano in precarie condizioni cliniche di salute, permettersi di dichiarare che si muore non per il Coronavirus, ma perché “il rachide toracico è bloccato” – “soprattutto negli anziani” – che l’osteopatia può guarire questa condizione, fa sparire la febbre, non è assolutamente accettabile, essendo offensivo per chi, di febbre ed infezioni, oggi, ci soffre, ci muore.
Questo è un momento storico come pochi altri accaduti per eventi analoghi negli scorsi secoli: la data dell’11 marzo 2020 resterà impressa a lungo e lascerà traccia nei libri di storia. In questo giorno, il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha sentenziato in maniera netta e decisa una frase purtroppo attesa, ”il Coronavirus è una pandemia”.
Nei libri di storia, però, resterà anche la Nostra capacità di affrontare questa pandemia. Difatti, sempre Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra ha dichiarato: “Grati all’Italia per le misure varate”, “Sappiamo che queste misure stanno mettendo a dura prova le società e le economie”.
Nel mentre il Nostro Paese sanguina, soffre e si contorce di dolore ai resoconti sempre più preoccupanti che arrivano dagli Ospedali: il contagio dilaga, i casi aumentano e, ahinoi, anche i morti. Medici, infermieri e operatori sanitari, come guerrieri indomiti, sprezzanti della propria incolumità e privati dell’affetto dei propri cari, lottano senza tregua un nemico invisibile, ma dalla ferocia inaudita.
Oltre a queste notizie, che di per sé fanno tremare le gambe, fanno cedere le fondamenta più salde e fanno arrancare un intero Paese, la data dell’11 marzo 2020 ci riserva altre notizie sconcertanti, avvilenti e che sporcheranno in modo indelebile le nostre menti. Per troppo tempo abbiamo taciuto a queste parole, parole che mostrano la reale natura di chi ne porta la paternità nel momento meno opportuno: il momento nel quale la scienza affronta uno dei suoi demoni; il momento in cui le fandonie e le stregonerie devono mettersi da parte.
Ma, la storia insegna, è proprio nei momenti difficili che gli sciacalli trovano terreno fertile e mostrano la loro vera natura; momenti in cui la persona è più debole e più facilmente rischia di dar fiducia a chi millanta abilità, tecniche prodigiose, risultati che hanno del miracoloso.
Dopo aver accettato per anni compromessi, incomprensioni ed errori politici, dicerie, affermazioni senza supporto scientifico di ogni sorta, oggi non possiamo più tacere. Non lo si può fare nel rispetto di tutte quelle professioni sanitarie che oggi stanno dando il loro “tutto” per evitare il collasso del Nostro Paese e del sistema sanitario migliore al mondo.
Il Direttivo Nazionale del GTM spera che tale situazione non cada nel dimenticatoio sormontata dagli attuali problemi, che faccia riflettere la classe politica sulle prossime decisioni, che pesi notevolmente sull’ingresso di nuove, sedicenti, “professioni sanitarie” e “professionisti”, che aiuti i pazienti a comprendere come scegliere a chi affidare la propria salute.
L’osteopatia non salva dal coronavirus, non fa passare la febbre, non salva vite umane, lo fanno i medici, gli infermieri, la scienza, e tutti i professionisti sanitari come noi, che da anni ci prendiamo cura seriamente dei pazienti.
(1) Il presente Comunicato fa riferimento ad un articolo, con video allegato, dal titolo “Coronavirus: come può essere utile l’osteopatia” postato nel Blog Tuttosteopatia qualche giorno fa (articolo attualmente rimosso).
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Postato il 13 marzo 2020