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A proposito di tele-riabilitazione…Documento del Centro Studi di Riabilitazione Neurocognitiva

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DIFENDIAMO LA RIABILITAZIONE NEUROCOGNITIVA E I PERCORSI DI FORMAZIONE IN RIABILITAZIONE NEUROCOGNITIVA

In quest’ultimo periodo, per ragioni anche legate all’emergenza Covid-19, assistiamo al proliferare, in rete, di iniziative di tele-riabilitazione e tele-formazione anche nell’ambito della Riabilitazione Neurocognitiva.

In una società che vede la costante crescita dei rapporti telematici, tali iniziative, che spesso vengono proposte con modalità accattivanti e costi ridotti, possono attrarre sia il paziente che il terapista, per la comodità della fruizione che supera gli ostacoli legati alle distanze geografiche, permettendo di connettersi direttamente da casa, nelle ore libere della giornata.

Riflettendo su tale fenomeno, pur considerando la possibilità che esso rappresenti uno strumento coadiuvante in situazioni di emergenza, come quella attuale, si evidenziano importanti limiti e criticità, sia per quel che concerne il rapporto terapista-paziente, sia per l’aspetto della formazione a distanza, in particolar modo nella sua applicazione a una visione dell’uomo e del recupero quale quella sottesa alla Riabilitazione Neurocognitiva.

Il Prof. Perfetti ben chiarisce che in Riabilitazione Neurocognitiva la relazione terapista-paziente non è unidirezionale, ma si configura come “sistema terapeutico”.

Il che comporta una reciproca modificabilità in un percorso che non è mai definibile a priori, ma viene via via disegnato da ciò che emerge nell’interazione stessa.

La valutazione del malato, premessa indispensabile di ogni ragionamento riabilitativo e primo atto del trattamento riabilitativo, viene costruita attraverso il contatto diretto e il dialogo, interrogando il paziente e interagendo con lui, toccando il suo corpo.

La valutazione on-line, di pazienti con gravi compromissioni del comportamento e complesse patologie neurologiche, che non permette l’interazione manuale fondamentale per il terapista e impoverisce la comunicazione non verbale, riducendo la possibilità di cogliere le sfumature intenzionali legate alla presenza viva e concreta di sguardi, corpi e scambi linguistici, è pertanto poco precisa e affidabile.

Non è possibile neppure accettare l’idea di proporre esercizi per via telematica.

Tali esercizi risultano essere piuttosto standardizzati, aspetto che contrasta con l’interpretazione neurocognitiva di esercizio come mezzo necessariamente pensato su misura del paziente, per il suo recupero.

L’esercizio insegnato, sempre per via telematica, ed eseguito a casa da familiari o conoscenti, non assicura, quindi, la corretta conduzione terapeutica del paziente.

Questo perché da un lato l’esercizio proposto in questa modalità non può essere via via rimodulato in modo preciso in relazione alle modificazioni che genera sul paziente, dall’altro il familiare può eseguire l’esercizio stesso solo in modo meccanico e ripetitivo, proprio perché non conosce il ragionamento riabilitativo che lo ha determinato e quindi non sa cosa aspettarsi, né come modificare il proprio comportamento in relazione alle risposte del paziente.

In riferimento alle attività di formazione di Riabilitazione Neurocognitiva, la ricerca e la formazione vengono tradizionalmente proposte di pari passo, entrambe strettamente radicate nel lavoro in palestra col paziente.

La palestra è, secondo Carlo Perfetti, il luogo della scienza e la formazione non può esimersi dal lavoro a contatto col malato.

La formazione, in analogia con quanto avviene nella relazione col paziente, non è trasmissione di un sapere precostituito, ma condivisione di conoscenze costruite e organizzate negli anni, eppure costantemente riviste e attualizzate in virtù di nuovi apporti delle scienze di base e della esperienza col malato.

Il sapere neurocognitivo è un sapere complesso e inventivo, che necessita di studio, ragionamento e discussione continui oltre al confronto con la realtà di tutti i giorni in palestra.

Questo aspetto pratico appare irrinunciabile, come sottolineato dal Prof. Perfetti con le sue parole: “…il corso teorico da solo non vale niente, perché tutti gli atti riabilitativi si concludono con l’esercizio. I salmi riabilitativi si concludono nei gloria dell’esercizio. Bisogna corroborare le conoscenze teoriche con la pratica, con lo studio degli esercizi, altrimenti non sarete dei riabilitatori, sarete dei grandi studiosi, dei grandi fisiologi, dei grandi neuroscienziati, ma non certo dei riabilitatori” (Carlo Perfetti 2003, introduzione collana cassette Centro Montesano).

Negli anni, la necessità di definire un sapere ed un linguaggio neurocognitivo unitario, ha portato alla strutturazione di varie proposte didattiche, organizzate su una gradualità di livelli di sapere in corsi introduttivi, corsi base, corsi di primo livello, corsi monografici e alla nascita della Scuola Internazionale di Riabilitazione Neurocognitiva – Carlo Perfetti, che rappresenta una scuola di specializzazione post-lauream, che fornisce al discente, con il primo triennio, la qualifica di Riabilitatore Neurocognitivo Esperto e col successivo biennio, la qualifica di Riabilitatore Neurocognitivo Docente.

All’interno di tutte le attività formative, la parte pratica è considerata fondamentale e non sostituibile, con livelli di impegno anche in termini di tempo effettivo trascorso in palestra col malato, gradualmente maggiori in relazione al maggior approfondimento previsto.

La formazione prevede sempre periodi di tirocinio adeguati presso il Centro Studi o altre strutture riconosciute come centri di tirocinio presenti in Italia e all’estero, seguiti da docenti qualificati, per apprendere l’osservazione del paziente, l’interpretazione della sua patologia, l’individuazione di problemi, l’elaborazione di ipotesi di soluzione, la costruzione di esercizi coerenti col ragionamento riabilitativo e la capacità concreta di proporli al paziente per mettere alla prova le proprie ipotesi.

L’iniziativa di una formazione on-line, che non preveda questo stretto contatto diretto tra discente, docenti e pazienti, non può essere pertanto considerata idonea alla formazione di terapisti neurocognitivi e, men che meno, di docenti neurocognitivi.

Dati questi assunti teorici, come terapisti neurocognitivi esperti che lavorano quotidianamente a fianco dei propri pazienti, ci dissociamo con fermezza da qualsiasi proposta riabilitativa effettuata esclusivamente on-line e, come Docenti di Riabilitazione Neurocognitiva della Scuola Internazionale di Riabilitazione Neurocognitiva “Carlo Perfetti”, ci dissociamo da tutte le iniziative di corsi di formazione in Riabilitazione Neurocognitiva organizzati interamente a distanza.

Consapevoli che la situazione attuale, che rappresenta un’emergenza per un periodo limitato, potrebbe spingere ad una formazione on-line come percorso alternativo, si invita, eventualmente, ad utilizzare questa modalità solo per le lezioni teoriche e solo per il periodo di emergenza legato al Covid-19, prevedendo in anticipo ed in maniera imprescindibile, periodi di tirocinio adeguati in strutture riconosciute in stretto rapporto con il docente formatore, appena finita la necessità del distanziamento sociale.

Invitiamo, pertanto, tutti gli interessati alla riabilitazione neurocognitiva in qualità di terapisti, a diffidare di offerte che prevedono solamente attività a distanza e ad affidarsi a percorsi formativi riconosciuti ed autorizzati.

Invitiamo inoltre i pazienti, al cui recupero è rivolta tutta la nostra attenzione e il nostro impegno, a cercare, anche rivolgendosi alla Segreteria del Centro Studi, terapisti qualificati nella loro zona di residenza, per poter intraprendere un percorso terapeutico serio ed efficace.

Non esistono sostituti delle relazioni terapeutiche e pedagogiche. Non esistono scorciatoie telematiche per l’apprendimento.

I Docenti di Riabilitazione Neurocognitiva

Carla Rizzello, Marina Zernit, Marco Rigoni, Victor Argüelles, Mauro Cracchiolo, Marta Ferrer Davesa, Daniele De Patre, Fortunata Romeo, Susanne Wopfner

Postato l’8 maggio 2020