Menu Chiudi

Caro osteopata esclusivo, le rispondo (di Simone Scaglioni – PT, OMPT, DMT (USA)

Ricevi già la nostra newsletter? Se non la ricevi e sei interessata/o ai contenuti del Blog, registrati, utilizzando il box presente qui a fianco. Sarai così sempre periodicamente aggiornata/o su quanto viene pubblicato.

Gentili signori Podestà e Tulliani,

anzitutto vi chiamo signori, poiché vi siete firmati solo come osteopati.

La cosa sembrerebbe, quindi, significare che non siate in possesso di una laurea, ma nel caso invece, al contrario, lo foste, vi chiedo scusa in anticipo per non avervi chiamati Dottori.

Vi scrivo in merito al vostro articolo “Caro fisioterapista scettico, le scrivo”, datato 26 marzo 2020, in risposta all’articolo “Osteopatia: é il momento di fare chiarezza, l’emergenza Covid.19 non ammette zone d’ombra” dei Dottori Maselli e Mourad, dai quali ho l’onore, nonché il piacere, di essere rappresentato in qualità di Socio Ordinario del Gruppo di Terapia Manuale (GTM) Full Member IFOMPT – collaboratore della WHO tramite WCPT.

Comincio proprio dal fatto che vi siete riferiti a loro indicandoli come “signori”.

Non vi è dubbio che si tratti di due veri e propri signori, ma ritengo che avrebbe reso più credibile la vostra missiva, se li aveste definiti “Dottori”, in quanto chiamati in causa in qualità di Fisioterapisti. Non fosse altro perché sono in possesso di lauree, master universitari, lauree magistrali e PhD.

Per non parlare del fatto che poi li definite “cosiddetti” terapisti manuali e muscoloscheletrici, quando è proprio quello il settore di cui fanno parte coloro che sono in possesso del riconoscimento OMPT, ottenuto tramite titoli accademici e non con corsi privati non soggetti ad alcun controllo da parte di autorità pubbliche (MIUR). Un po’ come se mi riferissi a un medico specialista in medicina fisica e riabilitazione apostrofandolo come “cosiddetto fisiatra”.

In questo periodo mi è sì, purtroppo, capitato di leggere articoli di osteopati che proponevano davvero improbabili cure in tema di COVID-19; articoli diffusi su canali mediatici, che, suppongo per motivi di opportunità, sono poi stati rimossi.

Ora, io non sostengo che tutti gli osteopati siano responsabili di ciò che uno di loro scrive, ma avrebbe assunto un’importanza più tutelante per la vostra categoria, se vi foste dichiarati apertamente contro tali pubblicazioni, anziché porre in atto attacchi a chi, criticamente, esprime seri interrogativi riguardo simili comportamenti.

Ritengo quindi che l’Associazione di categoria a cui appartengo, l’AIFI, ed in particolare il Gruppo di Terapia Manuale (GTM), siano intervenuti più che correttamente, stigmatizzando i suddetti messaggi irresponsabili e fuorvianti.

La dignità scientifica e professionale dei colleghi Maselli e Mourad è certificata, a livello internazionale, dalle loro pubblicazioni su riviste indicizzate a carattere scientifico: basta fare una semplice ricerca su un database per verificarlo.

Se quanto affermato nel loro articolo non corrisponde al vero, perché non confutarlo coi fatti? Ovvero, quali sono i fondamenti errati riguardo l’osteopatia e l’osteopata, da voi elencati in “Caro fisioterapista scettico, le scrivo”, che toglierebbero, senza alcun motivo dimostrato, dignità alla pratica osteopatica?

Nella vostra invettiva avete raccontato di “oltre 10 milioni” di italiani che ricorrono alle cure osteopatiche. Ora, vi sarei davvero grato se poteste rispondere ad alcune domande, visti i dubbi che inevitabilmente alimentano questa ed altre vostre affermazioni:

1. Come si dimostra il dato dei 10 milioni? Mi risulta che sia frutto dell’analisi statistica di una società che svolge indagini e che ha intervistato soltanto 800 soggetti. Mi sbaglio?

2. Come è possibile verificare l’onestà intellettuale di chi scrive articoli che non avrebbero avuto dignità scientifica nemmeno nel medioevo? Come è possibile avere fiducia della categoria a cui l’autore appartiene se la stessa, poi, anziché condannarne l’operato, prova a giustificarlo?

3. Di quale “laurea equipollente” parlate, affermando che “noi osteopati esclusivi abbiamo frequentato 5 anni di studi autorizzati e conseguito una laurea equipollente”?

4. Il fatto che l’osteopatia sia stata per ora solo individuata come professione sanitaria ma non ancora istituita come tale, autorizza già al suo esercizio? Ovvero, nel caso in cui l’osteopata che la esercita non sia contemporaneamente anche un professionista sanitario, può prestare cure a un paziente?

Ringraziando per l’attenzione, resto in attesa di ricevere presto (o di trovare da parte mia) corposi chiarimenti, che, vi auguro sinceramente, possano giovare all’osteopatia e alla vostra professione di osteopati.

 

ARTICOLI CORRELATI

Caro fisioterapista scettico, le scrivo – di Michela Podestà e Gabriele Tulliani

Osteopatia: è il momento di fare chiarezza, l’emergenza Covid.19 non ammette zone d’ombra (di Filippo Maselli* e Firas Mourad**)

Osteopatia e Coronavirus-19 (Comunicato a cura del Gruppo di Terapia Manuale e Fisioterapia Muscoloscheletrica – GTM – AIFI)

L’osteopata, professione sanitaria “per grazia ricevuta”, i pericoli dell’osteopatia e quel parere….“acquisito” e non “subordinante”…..(di Romualdo Carini, Fisioterapista e Giornalista Pubblicista – Responsabile Blog)

L’osteopata e il “giocatore fasullo” (di Romualdo Carini, Fisioterapista e Giornalista Pubblicista – Responsabile Blog)

Riconoscimento di osteopati e chiropratici. Valutazione politica o scientifica? (di Mauro Gugliucciello e Gianni Melotti – Fisioterapisti)

Osteopati e chiropratici riconosciuti per via politica? – Luca Benci, Giurista

Postato il 2 aprile 2020