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“Ciao Vasco…..” (di Gianni Melotti – Fisioterapista* e Giornalista Pubblicista)

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Ciao Vasco.

Ho sentito che a un tuo prossimo appuntamento ti porterai pure un Infermiere.

Accetto volentieri la cosa, se l’Infermiere sarà lì in rappresentanza di tutto il Personale del Comparto Sanitario. Personale che, dall’Oss fino appunto all’Infermiere, è in prima linea rischiando la vita per aiutare chi ne ha bisogno. Non fare come i media, che ci mortificano tutti i giorni citando solo Medici e Infermieri.

Chi scrive è un Fisioterapista Respiratorio dell’Ospedale di Esine (Brescia), che con i colleghi e parimenti agli altri operatori è esposto al rischio contagio, dovendo lavorare a pochi centimetri di distanza dai malati Covid19. Anche noi abbiamo famiglia e anche noi abbiamo paura di portarci a casa il contagio. Come sai, anche se protetti, ci vestiamo anche noi come gli Infermieri…..il rischio zero non esiste..

Ti scrivo quanto sta succedendo nel mio Ospedale, dove l’aumento delle richieste ha fatto richiamare i miei Colleghi dalla “diaspora”; erano stati demansionati ed adibiti ad altri incarichi, con la creazione di mini unità funzionali, costituite generalmente da due professionisti, che si sono prese in carico i vari reparti COVID dedicati, lasciando la gestione dei pazienti più delicati alla competenza di una mini unità operativa, composta da due Fisioterapisti Respiratori e da una Logopedista, per la gestione del cavo orale e della funzione deglutitoria e fonatoria nel paziente estubato e nell’ assistenza alla decannulazione dei tracheotomizzati.

E, se è innegabile che, nella fase iniziale dell’emergenza, i Fisioterapisti, non direttamente impegnati in Rianimazione e Terapia Intensiva, si sono messi a disposizione per tutte le attività che si sono rese necessarie, ora le cose sembra stiano cambiando proprio grazie al positivo coinvolgimento, sul paziente più critico, dei Fisioterapisti Respiratori.

Proprio loro hanno fatto emergere un forte bisogno di uguali attenzioni anche nei Reparti sub intensivi, per la fase educazionale rivolta a tutti i ricoverati; per far capire loro l’importanza di un corretto posizionamento al letto, evitando lo scivolamento, aiutando i pazienti, così facilmente affaticabili, nel corretto posizionamento in stazione semi-seduta o seduta,  favorendo nel contempo l’alternanza dei decubiti laterali o pronando direttamente il paziente stesso quando le condizioni cliniche lo richiedono.

Il tutto con l’occhio puntato a tutto il lavoro futuro, che ci vedrà coinvolti, insieme a tanti altri Fisioterapisti, nella gestione di questi pazienti che, a causa della ICU-AW, o debolezza muscolare acquisita in terapia intensiva, saranno da riabilitare sia dal punto di vista motorio che respiratorio, con gravissime insufficienze respiratorie da seguire negli anni e da riallenare per alleviare almeno la dispnea da sforzo, migliorando così la loro qualità di vita.

Dimenticavo, mi chiamo Gianni Melotti, ho 65 anni e ad agosto dovrei andare in pensione…dovrei perchè in pensione ci vai se ci arrivi vivo.

Ciao, Gianni

*Coordinatore del Servizio di Riabilitazione Pneumologica intra ed extra ospedaliera del Servizio di Fisiopatologia e Riabilitazione Respiratoria – Ospedale di Esine (BS)

Postato il 9 aprile 2020