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Finalmente, nel Far West della Riabilitazione qualcuno comincia a ribellarsi nei confronti dei tanti, troppi “cercatori d’oro” che infestano il Settore!
E’ di qualche giorno fa, la clamorosa notizia dell'”ammutinamento” (chiamiamolo così) di numerosissimi Colleghi di Palermo e Catania, nei confronti di due Cooperative, operanti sul Territorio per la Riabilitazione Domiciliare, che, avendo vinto la gara d’appalto, volevano continuare a retribuire le loro prestazioni con tariffe vergognose e offensive della nostra dignità (e preparazione) professionale.
E’ auspicabile che la rivolta, scoppiata a Palermo e Catania, possa estendersi ad altre similari realtà purtroppo presenti su tutto il Territorio Nazionale e diventare un segnale, da non sottovalutare, per la Società, le Istituzioni e il prossimo a nascere nostro Ordine Professionale.
Per la Società, intesa come Collettività, perchè finalmente si renda conto delle umilianti condizioni e odiosi ricatti, a cui tanti Colleghi sono costretti, per garantire, secondo loro professionalità, “…la salute delle persone, come diritto fondamentale e interesse della Collettività” (art. 32 della Costituzione).
Per le Istituzioni, in particolare il Senato della Repubblica, che, manco a farlo apposta, si ritroverà (speriamo a breve) a dover discutere due interessanti Disegni di Legge da poco presentati, quello sul “Fisioterapista di Famiglia” e quello sul “Fisioterapista di Comunità”, che riguardano sostanzialmente molto da vicino ciò che sta a monte della rivolta dei Colleghi di Palermo e Catania (i cercatori d’oro citati, per intenderci).
Per il nostro tanto atteso Ordine Professionale, di vicinissima, a quanto pare, istituzione, che, “pur non svolgendo ruolo di rappresentanza sindacale” (Legge 3/2018 – Capo I – Degli Ordini delle Professioni Sanitarie – Art. 1 – Punto 3 – comma c)), sarà pur sempre chiamato a promuovere e assicurare “…la valorizzazione della funzione sociale, la salvaguardia dei diritti umani e dei principi etici dell’esercizio professionale….” (idem).
Ft. Romualdo Carini – Responsabile Blog
COMUNICATO STAMPA
E’ iniziata in questi giorni, nelle Province di Catania e Palermo, una forte e sostenuta protesta, da parte di centinaia di FISIOTERAPISTI operanti, in regime libero professionale, presso due note Cooperative presenti sul Territorio.
Il malcontento generato, che come una macchia d’olio si sta estendendo a molte altre Province del territorio regionale siciliano, riguarda la retribuzione proposta agli stessi colleghi per l’attivazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), retribuzione che, allo stato attuale, sarebbe di circa 13,50 euro lorde ad accesso.
La presa di coscienza dei Colleghi che si stanno mobilitando, in relazione alle tariffe proposte, ha generato, in ognuno, una forma di repulsione ad accettare, incondizionatamente, tale proposta che, come da convenzione tra le ASP in oggetto e le Cooperative, dovrebbe aver come data d’inizio i primi giorni del mese di novembre del corrente anno.
E’ bastata qualche ora, per fa sì che più di 150 Professionisti Sanitari della Riabilitazione, creassero un gruppo corposo, per dire a voce univoca:
BASTA CON LO SFRUTTAMENTO!
“Siamo stanchi di continuare a subire il continuo RIBASSO che le Cooperative propongono alle ASP, le quali indefessamente accettano, declinando, in questo modo, la misera retribuzione che le stesse imprese propongono a noi Fisioterapisti:
– 13,50 euro lordi ad accesso;
– Dobbiamo utilizzare il nostro mezzo senza alcun rimborso kilometrico;
– Dobbiamo pagarci la gestione separata INPS;
– Dobbiamo pagare la tassa ordinistica;
·Dobbiamo provvedere a pagarci la Polizza Professionale Rischio contro terzi;
Invece di avere un utile, se utile si può dire…, possiamo avere la possibilità di vivere dignitosamente percependo il giusto compenso per la giusta valorizzazione della nostra professione?”
Queste sono in sintesi, le parole che i Colleghi esprimono a gran voce e che, da lunedì 1 novembre si tradurranno nel blocco delle prestazioni professionali e quindi del Servizio nelle Province di Palermo e di Catania.
“Non possiamo continuare ad abbassare la testa ed accettare tutto incondizionatamente; non possiamo accettare più certi ricatti dettati dal RIBASSO che viene di anno in anno proposto a noi laureati in Fisioterapia; non possiamo accettare che le tariffe delle ASL siano ancora ferme al 2015”.
Lo Spif Ar, sensibilizzato dai Colleghi qualche giorno fa, ha abbracciato questo “movimento”, iniziando a mettere in campo le proprie strategie tant’è che a distanza di qualche giorno, il segretario Nazionale della Organizzazione Sindacale di categoria, Roberto Ferrara, ha ricevuto un invito formale da parte dell’Amministratore Delegato di una Cooperativa destinataria della mobilitazione, per un incontro urgente al fine di discutere della situazione.
Roberto Ferrara, nella giornata del 29 ottobre, in video conferenza con il Presidente e l’Amministratore unico della Cooperativa, ha evidenziato il disagio di ogni singolo Collega e, con fermezza, l’impellente necessità di rivedere le tariffe e di prevedere il rimborso chilometrico ed ha informato, nella stessa giornata del 29 ottobre, attraverso una videoconferenza con più di 150 fisioterapisti, circa la discussione avvenuta con i dirigenti della Cooperativa.
Rimane (giustamente) invariata la posizione dei nostri Colleghi che, con l’auspicio di sensibilizzare tutte le altre Provincie e soprattutto le altre Regioni d’Italia, con il fine ultimo di stabilire un “EQUO COMPENSO” per la nostra professione, decidendo all’unanimità,di sospendere la propria opera professionale ed intraprendere con ogni forma possibile la protesta nei confronti di tale situazione che, negli ultimi 20 anni ci ha visto soccombere a determinati dictat.
SPIF rimane impegnato nello stato di agitazione, a cui seguiranno note formali a tutte le Istituzioni pubbliche coinvolte nel processo.
Seguiranno ulteriori aggiornamenti.
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Postato il 5 novembre 2021