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ROMUALDO CARINI – Fisioterapista e Giornalista Pubblicista, Responsabile Blog
Come noto, il Senato ha licenziato, poco prima della pausa estiva, il Disegno di Legge (DDL) 1324, denominato anche “DDL Lorenzin”, perché “ispirato” (diciamo così) dalla ministra della Salute.
Come noto, tale DDL, nella parte relativa all’istituzione degli Ordini per le Professioni Sanitarie che ne sono ancora prive, contiene 2 articoli (artt. 4 e 5), per mezzo dei quali, in palese e vergognosa violazione dell’art. 5 della Legge 43/2006, che stabilisce la vincolante procedura da seguire per “l’individuazione di nuove professioni sanitarie in ambito sanitario”, si vogliono istituire le professioni di osteopata e di chiropratico, che diventerebbero professioni sanitarie, quindi, “per grazia ricevuta”.
Determinata e documentata, fin dall’inizio, l’opposizione dei Fisioterapisti, del Corpo Accademico, della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFeR) nei confronti di questa furbata (e qualche giorno fa anche dei Collegi degli Infermieri, delle Ostetriche, dei Tecnici di Radiologia Medica, del Coordinamento Nazionale Professioni Sanitarie (CONAPS), che in una Nota congiunta inviata alla Ministra della Salute e ai membri delle Commissioni Igiene e Sanità del Senato e Affari Sociali della Camera, hanno richiesto lo stralcio dal DDL delle ipotesi di riconoscimento delle professioni non previste dalle Leggi 251 e 43 (DDL Lorenzin. Proposta congiunta Professioni Sanitarie…..), ma le molteplici argomentazioni presentate a sostegno dell’illegittimità costituzionale (Osteopatia e Chiropratica. “Le norme ad professionem del Senato”, di Luca Benci) e inopportunità di tale procedura, non hanno evidentemente convinto a suo tempo né la Commissione Igiene e Sanità del Senato, né l’Aula stessa a sventare l’inciucio orchestrato (per correttezza d’informazione è però doveroso precisare che il Movimento 5 Stelle non era presente come Gruppo al momento della votazione in Commissione al Senato ed ha votato contro in Aula, richiamandosi al citato art. 5 della Legge 43/2006, mentre la Lega Nord in Aula si è astenuta).
Ora la “patata bollente”, se così si può dire, è passata alla XII Commissione Affari Sociali della Camera, dove il DDL 1324 è diventato il 3868, ed è stato preso in esame, in sede referente, in seconda lettura, come vuole il nostro sistema parlamentare ancora vigente, per essere esaminato, eventualmente modificato, oppure licenziato così com’è. Relatore, in questa fase, il Presidente della Commissione stessa, on. Mario Marazziti (Democrazia Solidale – Centro Democratico).
In data 27 luglio scorso ne è cominciato l’esame con la sua sintetica presentazione, fatta dal Relatore, e il rinvio, per l’inizio della discussione, appunto a dopo la pausa estiva.
Ci si augura, naturalmente, che i Deputati vogliano e sappiano correggere l’incresciosa anomalia approvata dal Senato.
Di seguito, per chi fosse interessato, vengono riportati, per opportuni approfondimenti, i più significativi contributi, pubblicati su “quotidianosanità.it”, l’importante quotidiano online di informazione sanitaria, contrari all’anomala e clientelare individuazione della professione sanitaria di osteopata, con tanto di rilievi, motivazioni, osservazioni, critiche.
Le motivazioni e le tesi della “controparte”, favorevoli invece al suddetto riconoscimento, quelle degli attuali fuori legge “esercenti l’osteopatia”, aspiranti a diventare professione sanitaria, fino ad ora circolate, hanno tutte un comune denominatore, un comune “vizio” di base che, a nostro giudizio, le inficia pesantemente e le rende pretestuose: vogliono diventare professione sanitaria, ma evitano di citare, stranamente ignorano, ciò che la Legge 43/2006 appunto stabilisce riguardo la creazione di nuove professioni sanitarie, il già richiamato art. 5, proprio nella sua parte forse più intrigante e rischiosa per tali “esercenti l’osteopatia”, il comma 3, che così recita: “L’individuazione è subordinata ad un parere tecnico-scientifico, espresso da apposite commissioni, operanti nell’ambito del Consiglio superiore di sanità, di volta in volta nominate dal Ministero della salute, alle quali partecipano esperti designati dal Ministero della salute e dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e i rappresentanti degli ordini delle professioni di cui all’articolo 1, comma 1…..” . L’impressione é che si voglia sottrarre l’osteopatia e l’osteopata da questo tipo di validazione, si cerchi di tenerli lontani da confronti scomodi, si preferiscano evitare pareri tecnico-scientifici “istituzionali”, perché (viene maliziosamente da pensar male)…forse rischiosi…(e la tutela della salute del Cittadino dove sta?). L’osteopata deve diventare professione sanitaria “a scatola chiusa”, “a prescindere…..”!
Dell’osteopatia si può dire il maggior bene possibile, ma si ritiene che ciò debba essere detto, cioè CERTIFICATO, da un organismo istituzionale riconosciuto competente e legalmente predisposto allo scopo, che i paladini della professione sanitaria di osteopata appunto si dimenticano (eufemismo) sistematicamente di citare in tutti i loro peana. Altrimenti è solo comoda autoreferanzialità.
Noi osteopati, che non vogliamo essere riconosciuti come professione sanitaria
Giusva Gregori D. O., Paolo Zavarella D. O. – A cura del CPO Comitato Promotore dell’Osteopatia
quotidianosanità del 16 novembre 2016
Osteopatia. No alla malevola interpretazione dei dettami dell’OMS
Roberto Ferrara – Dottore in Fisioterapia
Segretario Nazionale Spif Ar – quotidianosanità del 20 giugno 2016
Osteopatia all’estero. Quanta ignoranza
Davide B. Albertoni – Dottore in Fisioterapia
Presidente Nazionale del Gruppo di Terapia Manuale – AIFI – quotidianosanità del 12 giugno 2016
Simone Cecchetto – Dottore in Fisioterapia
Responsabile Nazionale AIFI dei rapporti con le società scientifiche
Dott. Giampaolo de Sena – Medico Fisiatra
Dott. Giulio Barbero – Dottore in Fisioterapia
Dott. Paolo Boldrini – Fisiatra
Presidente SIMFER – quotidianosanità del 14 maggio 2016
Giuseppe Cultrera – Fisioterapista
Presidente dell’Associazione ATC (Approccio Terapeutico Combinato)
quotidianosanità del 13 maggio 2016
Luca Benci – Giurista
Roberto Ferrara – Dottore in Fisioterapia
Segretario Nazionale Spif Ar -quotidianosanità dell’8 maggio 2016
Roberto Ferrara – Dottore in Fisioterapia
Segretario Nazionale Spif Ar – quotidianosanità del 20 aprile 2016
Roberto Ferrara – Dottore in Fisioterapia
Osteopati e chiropratici. La posizione dei fisioterapisti resta la stessa: “No a violazione regole”.
Presidente Nazionale Associazione Italiana Fisioterapisti (AIFI) – quotidianosanità dell’8 aprile 2016
Dott. Giulio Barbero – Dottore in Fisioterapia
Presidente Nazionale ROFI – quotidianosanità del 18 marzo 2106
Daniele Sacca – Fisioterapista
Dott. Mario Stefanelli – Dottore in Fisioterapia
quotidianosanità del 16 marzo 2016
Giovanni Cavinato – Fisioterapista e Osteopata
Presidente del RIR – Registro Nazionale delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione
Ignacio Díaz Cerrato
FT, DO.Presidente del Registro de Osteópatas profesionales de Fisioterapia de España
Davide B. Albertoni – Dottore in Fisioterapia
Presidente Nazionale del Gruppo di Terapia Manuale – AIFI –
Davide B. Albertoni – Dottore in Fisioterapia
Presidente Nazionale del Gruppo di Terapia Manuale – AIFI
Davide B. Albertoni – Dottore in Fisioterapia
Presidente Nazionale del Gruppo di Terapia Manuale – AIFI