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Prossime elezioni politiche e “rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo” (di Romualdo Carini, Fisioterapista e Giornalista Pubblicista – Responsabile Blog)

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* Tratto modificato (solo nella grafica e non nella sostanza) da “Riabilitazione Oggi” – Anno XXV – n. 3 – Marzo 2008 – pag. 2

Personalmente (PERSONALMENTE) cercherò di fare in modo, con il mio modesto voto, di allontanare il più possibile, nella prossima legislatura, simili personaggi da qualsiasi leva di potere, così da impedire loro di fare altra confusione ed altri danni alla mia Professionalità e, per quanto ad essa collegato, alla Collettività che ha bisogno delle mie prestazioni.”

Tratto da “Centrosinistra furbo, inadempiente e inaffidabile: mandiamoli tutti a casa”, pubblicato su “Riabilitazione Oggi” – Anno XXV – n. 3 – Marzo 2008 – pag. 1

Parlamento ancora in ferie.

Ferie da record: 40 giorni, dal 3 agosto al 12 settembre, anche se le Commissioni riprenderanno i lavori una settimana prima, il 5 settembre, o, come novità di qualche giorno fa, Deputati e Senatori si ritroveranno il 4 per discutere del “caso Regeni”. La Commissione Affari Sociali della Camera risulta per ora convocata solo il 6 settembre, ma non ha all’ordine del giorno il DDL Lorenzin.

Ed è molto difficile trattenere sentimenti di delusione e contrarietà, dopo aver verificato, giorno dopo giorno (veramente solo il martedì, il mercoledì e il giovedì di ogni settimana), l’”andazzo” (perché altrimenti non lo si può definire) fino ad ora impresso dalla suddetta Commissione all’esame, in sede referente, del citato DDL Lorenzin, che, fra le varie cose, dovrebbe anche sancire, cioè stabilire con una legge, l’istituzione degli Ordini e Albi delle Professioni Sanitarie che ne sono ancora prive, istituzione promessa, ripromessa e sempre disattesa per anni da chi ci ha governato e ci governa.

Delusione e contrarietà che ormai si sono trasformati velocemente e diffusamente, tra questi Professionisti, in disprezzo e rabbia (invero come se non ce ne fosse già abbastanza, anche per vari altri motivi) nei confronti di una Casta politica inefficiente, impreparata, arrogante e quasi sempre scopertamente attenta al proprio interesse e ai favoritismi clientelari.

Istituzione, dicevamo, promessa, ripromessa e sempre disattesa, da più di 10 anni (“A che gioco stanno giocando? Cronistoria di ordinaria, vergognosa (e premeditata?) inefficianza politica”), dalla Casta di 4 Legislature e 7 governi di vari colori, dal 2006 ai nostri giorni….istituzione promessa e ripromessa, ma in realtà sempre usata come “specchietto per le allodole” in campagna elettorale per attirare voti.

Un DDL, questo della Lorenzin, come ormai tutto il mondo sa (ma repetita iuvant) che contiene, nella parte che ci interessa, relativa agli Ordini, la “porcata” (vedi definizione Treccani) che vorrebbe contrabbandare l’osteopata e il chiropratico come professioni sanitarie, in vergognosa e clientelare deroga a quanto invece stabilito dall’art. 5 della legge 43/2006 a proposito dell’individuazione di nuove professioni sanitarie: osteopata e chiropratico professioni sanitarie (non mi stancherò mai di ripeterlo) quindi “per grazia ricevuta”.

Un andazzo inesorabilmente certificato dalle Convocazioni e dai Resoconti Parlamentari della Commissione citata dedicati all’argomento.

Scorrendo la sezione “Esame in Commissione” del DDL, risultano essere state dedicate alla sua discussione, nel periodo 27 luglio 2016 (Presentazione) – 2 agosto 2017 (ultima convocazione della Commissione prima delle ferie estive) 18 sedute; e, come appunto certificato dai Resoconti Parlamentari, ne hanno discusso complessivamente per ben 555 minuti, cioè per 9 ore e 15 minuti, con un “record” di 1 ora e 25 minuti il 24 maggio (inizio seduta ore 14 e 20 – termine ore 15 e 45) ed un “record” di 5 minuti nelle sedute del 29 (inizio seduta ore 15 e 10 – termine ore 15 e 15) e del 30 (inizio seduta ore 15 e 45 – termine ore 15 e 50) marzo.

Nella seduta del 7 giugno, iniziata alle 12 e 15 e terminata alle 13 e 05 (50 minuti), hanno anche discusso della “Istituzione e disciplina del Registro Nazionale dei Tumori”, provvedimento che ovviamente nulla ha a che fare con il DDL Lorenzin; come nella seduta del 2 agosto, iniziata alle 14 e 15 e terminata alle 14 e 30 (15 minuti) hanno anche discusso delle “Misure per favorire l’invecchiamento attivo attraverso attività di utilità sociale e di formazione permanente”, provvedimento, anche in questo caso, che nulla ha a che fare con il DDL Lorenzin.

In poco più di un anno, chi ci governa ha ritenuto di dedicare alla Legge che dovrebbe istituire, fra diverse altre cose, gli Ordini e gli Albi per le Professioni Sanitarie che ne sono ancora prive, in attesa da più di 10 anni, il tempo documentato precedentemente.

Un DDL, il Lorenzin, costituito da 15 articoli, che riguardano, oltre al “riordino delle professioni sanitarie e la dirigenza sanitaria del Ministero della Salute”, di nostro interesse, anche “la sperimentazione dei medicinali” e “l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza”.

15 articoli, per i quali sono stati presentati, in Commissione Affari Sociali, in ordine di pubblicazione, 308 emendamenti al testo uscito dal Senato, poi a quanto pare ridotti a circa 270. Ai soli articoli 4 (istituzione professione osteopata) e 5 (istituzione professione chiropratico) sono stati presentati 28 emendamenti ciascuno (emendamenti art. 4 emendamenti art. 5).

E con la prospettiva che il DDL, nella nuova versione emendata dalla Commissione, dovrà poi essere approvato anche dall’Aula della Camera, per poi tornare al Senato per una ulteriore rilettura ed approvazione prima della Commissione Igiene e Sanità (presidente De Biasi) e poi da quell’Aula….il tutto entro al massimo febbraio del prossimo anno!

La discussione, al 2 agosto, ultima seduta svoltasi, risulta ferma all’art. 3; si è incagliata, come era prevedibile e riconosciuto dalla stessa Commissione, a causa della “porcata” precedentemente citata costituita dagli artt. 4 e 5, introdotti, contra legem, dalla sen.ce De Biasi, su mandato della ministra Lorenzin, nel testo approvato dal Senato.

Come era prevedibile!

Non solo i membri delle opposizioni, ma gli stessi compagni di partito (PD) dell’esimia sen.ce De Biasi presenti nella Affari Sociali (On. Carnevali, Paola Bragantini, Beni, Paola Boldrini, Mariano Piccione, Miotto, Lenzi, Amato),  hanno riconosciuto la forzatura illegale di quegli articoli e ne sono inequivocabile testimonianza gli emendamenti da loro presentati,(4.2 e 4.3), tutti destinati a riportare l’ipotizzata individuazione delle professioni di osteopata e chiropratico al rispetto della normativa vigente (art. 5 legge 43/2006): una vera e propria sconfessione delle trame della De Biasi.

Il problema è che ora, come emerge tra le righe di molte dichiarazioni, la Commissione non sa “quali pesci pigliare” (diciamo così) per uscire dalle secche (ecco perché hanno rimandato tutto a settembre): si sono resi conto di dover rimediare all’illecito, sanno di non poter avallare sanatorie (come invece era previsto dall’inciucio uscito dal Senato), intuiscono che l’unica (e ovvia) soluzione è quella della soppressione (emendamento 4.4) degli articoli o al massimo il loro stralcio e rinvio, a data da destinarsi, della riconsiderazione dei loro contenuti, ma tutto questo significherebbe sconfessare in toto, significherebbe “far perdere la faccia” (eufemismo) a chi, in Commissione Igiene e Sanità del Senato aveva ordito e approvato l’inciucio clientelare, in primis la De Biasi.

E, a proposito di figuracce, non prendiamo in considerazione l’approvazione del DDL a suo tempo avvenuta in Aula al Senato, perché, dai Resoconti della seduta plenaria, risulta che più che approvarlo, i senatori, data l’ora della votazione, avessero voglia di andarsene per i fatti loro (alcuni erano usciti rischiando di far mancare il numero legale), a ulteriore testimonianza dell’interesse di questa Casta nei confronti delle Professioni Sanitarie.

Ancora una volta la Legge istitutiva degli Ordini e Albi per le Professioni Sanitarie andrà a sbattere? (Osteopata e Chiropratico professioni sanitarie “per grazia ricevuta”, affosserano gli attesi Ordini per le Professioni Saniarie?”  Nuovamente un nulla di fatto? Ancora una volta questa Legge finirà sul binario morto delle tante “incompiute” di questa Legislatura?

A questo punto, dire che si ritiene “la misura ormai colma” è ancora un benevolo eufemismo.

E, FINALMENTE, sembra lo ritengano anche numerose Associazioni di categoria delle Professioni Sanitarie interessate (“Riforma Ordini. Non c’è più tempo, facciamo presto”, “Ddl Lorenzin. Conaps: “Riforma Ordini ancora in alto mare. Le responsabilità sono chiare””, “Ddl Lorenzin. Mangiacavalli (Ipasvi): “Subito l’approvazione. Trasformare i Collegi in Ordini””, “Ddl Lorenzin e nuove professioni. I Fisioterapisti chiedono modifiche al testo”), che, FINALMENTE, sembrano alzare la voce, denunciando come le responsabilità dell’ennesima più che probabile beffa, siano ormai sotto gli occhi di tutti.

E allora, se la misura è ormai colma e conseguentemente “se ne hanno le tasche piene” (anche questo è un benevolo eufemismo), risulterà questa volta più che mai inevitabile e sacrosanta, una vera resa dei conti, stanti le elezioni politiche che si terranno a breve e non soltanto come “giusto corrispettivo” a quanto le Professioni Sanitarie hanno ricevuto, in tutti questi anni, da questa vergognosa Casta, ma anche per esigenze, necessità, diciamo così, di “pulizia politica” ed “igiene e sanità pubblica” (approfondiremo prossimamente).

La profonda delusione e il montante disprezzo contenuti in queste note, avevo già avuto modo di parteciparli ai Lettori di “Riabilitazione Oggi” in un articolo a mia firma pubblicato sul n. 3, pag. 1, del marzo 2008 (9 anni fa!) quando ero Direttore Responsabile di quel periodico.

L’articolo si intitolava Centrosinistra furbo, inadempiente e inaffidabile: mandiamoli tutti a casa (chi lo desidera può andare a leggerselo, giusto per verificare come oggi sono cambiati gli attori, ma il copione è sempre lo stesso, cliccando sul titolo) e nell’occasione commentavo come il governo Prodi di allora aveva definitivamente affossato, dopo illusorie proroghe, la Delega ricevuta con la legge 43/2006 per l’istituzione degli Ordini.

E come in quella occasione (si era anche allora alla vigilia di elezioni) anche ora, al termine di queste considerazioni sulla volontà, serietà ed efficienza della Casta che ci governa, credo siano più che mai attuali le parole che ho stralciato da quell’articolo e ho proposto come introduzione di questo: Personalmente (PERSONALMENTE) cercherò di fare in modo, con il mio modesto voto, di allontanare il più possibile, nella prossima legislatura, simili personaggi da qualsiasi leva di potere, così da impedire loro di fare altra confusione ed altri danni alla mia Professionalità e, per quanto ad essa collegato, alla Collettività che ha bisogno delle mie prestazioni.” .

Beninteso anche se, contrariamente a quanto sembra prospettarsi, per qualche imprevisto miracolo o ravvedimento, Ordini e Albi questa Casta riuscisse ad istituirli, facendo diventare, fra Camera e Senato, il DDL Lorenzin Legge dello Stato in tempo utile prima della scadenza della Legislatura.

Evitiamo il rischio di trovare di nuovo a governarci simili inefficienti e vergognosi “arnesi” della politica, per di più dimostratisi anche “abusivi della legalità”.

 

P. S. – Ripensando al tempo ancora effettivamente a disposizione del Parlamento per approvare, fra Camera e Senato, il DDL Lorenzin, riuscire, per le Professioni Sanitarie, a “portare a casa” la tanto sospirata Legge istitutiva dei loro Ordini, appare francamente sempre più una pia illusione, anche se la speranza è l’ultima a morire.

Chiari segnali arrivano purtroppo al riguardo anche da quanto, ogni tanto, viene pubblicato sui giornali e da dichiarazioni rilasciate ultimamente da autorevoli rappresentanti della Casta, ne segnalo un paio.

Da “Repubblica” del 16 luglio scorso, pag. 8: “….un occhio al calendario parlamentare: alla fine della legislatura mancano circa 8 mesi. In concreto, però, le sedute utili (al netto di ferie estive e natalizie, discussione della legge di bilancio e di quella elettolare) dovrebbero essere 45, forse anche meno (“lavorano” solo il martedì, mercoledì, giovedì – ndA), salvo imprevisti. Un mese e mezzo di lavori fra Camera e Senato in cui provare a portare avanti non solo lo ius soli, ma anche testamento biologico, codice antimafia, la legge suglio orfani da femminicidio…”.

Da “Repubblica” del 9 agosto, dichiarazione di Ettore Rosato (PD): “….la Legge di Bilancio per noi è l’ultimo provvedimento significativo che il Parlamento deve approvare….”

Dove vogliamo andare?……E dove vogliamo mandarli?

 

* Tratto modificato (solo nella grafica e non nella sostanza) da “Riabilitazione Oggi” – Anno XXV – n. 3 – Marzo 2008 – pag. 2

Postato l’1 settembre 2017