Ricevi già la nostra newsletter? Se non la ricevi e sei interessata/o ai contenuti del Blog, registrati, utilizzando il box presente qui a fianco. Sarai così sempre periodicamente aggiornata/o su quanto viene pubblicato.
Stop all’esercizio di professione sanitaria per chiunque non sia in possesso dei titoli che il nostro ordinamento prevede a tale scopo!
Il Registro Italiano delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione (RIR), da sempre conduce questa annosa e triste battaglia nei confronti di tutti coloro che, a vario titolo, esercitano attività sanitaria pur essendo sprovvisti dei titoli che per legge, nel nostro Paese, sono previsti e obbligati.
Possiamo serenamente affermare che tale mission (ossia quella di rendere dignità e legalità alle Professioni Sanitarie) è stata quella che maggiormente ha catalizzato la costituzione della nostra Associazione.
Prima che l’Ordine e gli Albi venissero istituiti, il RIR si è battuto per l’ottenimento di questo irrinunciabile e fondamentale diritto: esistere per le Istituzioni dello Stato = essere iscritti ad un Ordine ed un Albo di categoria.
La nostra Associazione è orgogliosa di essere riuscita a favorire questo risultato, grazie alla Class Action avviata,nel 2017, avverso il Ministero della Salute, il quale si è visto mettere in mora e dover correre ai ripari, istituendo la Commissione Senatoriale che ha concluso i lavori con l’emanazione della legge 3 del 2018.
Questo percorso, forse per rivalsa, o chissà per quali altre motivazioni, ha visto l’allora senatrice Emilia de Biasi, del Partito Democratico, schierarsi in modo inspiegabile con i rappresentanti degli osteopati italiani, il ROI ed altre sigle minori, che, come ben sappiamo, è commisto di figure professionali “osteopati” non sanitari e professionisti sanitari abilitati.
Malgrado le nostre rimostranze, circa l’istituzione di una nuova professione che, inevitabilmente, si sarebbe sovrapposta a quella del Fisioterapista, pur rendendoci disponibili a collaborare e concertare, siamo stati ignorati in modo anche poco gradevole, irrispettoso e sbeffeggiante.
A nulla è servito produrre documentazione e curricula esperienziali, per dimostrare alla senatrice che l’Osteopatia, al massimo e in modo adeguato, poteva essere considerata materia di percorso specialistico post laurea per Fisioterapisti e Medici, oppure come master specialistico, ma in assoluto mai come professione autonoma.
Il tempo fino ad oggi ci ha dato ragione, determinando l’impossibilità di istituire tale professione come autonoma, di individuarne addirittura un profilo professionale, rimanendo, inoltre, nel fumus le molte delle variegate teorie, più filosofiche e di credo che scientifiche, che, purtroppo, penalizzano da sempre questa disciplina.
Ad oggi, il RIR, ha dato ampia collaborazione al Ministero della Salute per qualsiasi eventuale richiesta nel merito, a qualsiasi livello ed interesse, proprio per agevolare e risolvere gli errori commessi in precedenza da persone, ahimè, ignoranti in materia e soprattutto spinte dalla sola volontà di acquisire consensi finalizzati all’allora votazione referendaria.
Gentili colleghi, giungono ora notizie da Catania, circa la preoccupazione che sta attraversando il mondo degli osteopati non sanitari in quella città e di riflesso in Italia.
Faccio presente che il sottoscritto rappresenta un’Associazione nazionale in riferimento alle 8 Professioni della Riabilitazione e le azioni messe in atto non sono personali, ma attivate in nome di tale rappresentanza, nel rispetto delle leggi e delle istituzioni.
Sottolineo pertanto che nulla di personale, vista anche la lontananza geografica con il sottoscritto, identifica in qualche modo le azioni di richiesta di legalità e tutela delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione che quotidianamente mettiamo in atto.
Abbiamo attivato e sollecitato, al riguardo, le istituzioni preposte di tutta Italia, gli Uffici delle Regioni competenti, gli Uffici di Vigilanza delle ASL nei territori, le Procure della Repubblica competenti territorialmente, i Sindaci dei Comuni interessati e i NAS; e per quanto riguarda i NAS, quelli catanesi hanno risposto per primi, no comment su quelli ancora silenti, li stimoleremo più energicamente!
Il RIR pretende il rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano l’esercizio delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione sul territorio italiano, nulla di più. Chiunque contravvenga alle leggi dello Stato creando danno, dispregio e confusione all’interno delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione se ne deve assumere le responsabilità di fronte allo Stato e nei confronti delle responsabilità soggettive in seno alle proprie famiglie.
Gli osteopati non sanitari NON possono esercitare la professione: “…in assenza del profilo della figura sanitaria dell’Osteopata, la relativa attività professionale non può essere esercitata, a meno che il professionista che esercita l’osteopatia non sia già in possesso della Laurea in Medicina e Chirurgia e successiva abilitazione o della Laurea abilitante in Fisioterapia”, così, molto chiaramente, ha stabilito il Ministero della Salute, semplicemente applicando il dettato dell’art. 7 della Legge 3/2018, che vede la professione sanitaria dell’osteopata per ora solo individuata, ma non ancora istituita (vedasi documento pubblicato in calce a questo articolo). Chi lo fa, commette il reato di “esercizio abusivo di professione sanitaria”, rischiando le sanzioni previste dall’art. 12 della legge 3/2018.
Come RIR e come persona fisica non posso che dispiacermi dei problemi in cui può incorrere chi, fino ad oggi, ha vissuto lavorando in contrasto con le leggi dello Stato in riferimento all’esercizio di Professione Sanitaria, ma questo nulla toglie al diritto delle Professioni Sanitarie di essere tutelate dallo Stato, così come la salute dei cittadini, ignari e confusi pazienti/clienti.
A tal proposito il RIR ha richiesto ufficialmente alla Dott.ssa Rossana Ugenti – Direzione Generale delle Professioni Sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale – copia del documento qui pubblicato e rinvenuto per vie ufficiose.
Il RIR ha formalmente ringraziato la Dott.ssa Ugenti per l’impegno e l’interesse a tale proposito e si è reso disponibile per qualsiasi eventuale collaborazione o richiesta di supporto, data la condizione imbarazzante che si riscontra nell’esercizio dell’osteopatia in Italia, non solo a Catania !
Se sei interessata/interessato a questi argomenti (TAG Abusivismo) e vuoi ricevere articoli, informazioni, comunicati al riguardo direttamente nella sezione Notizie del tuo Profilo facebook, metti MI PIACE qui alla pagina di “riabilitazione info”, oppure servendoti del box pubblicato a destra nell’articolo.
Postato il 23 ottobre 2020