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Stop abusivi: segnalare si può…. (di Gianni Cavinato, Dottore in Fisioterapia – Presidente Registro Nazionale delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione – RIR)

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Egregio Direttore di “Riabilitazione Info”, prendendo spunto dall’ultimo articolo pubblicato nel suo Blog, “Stop Abusivi: e se cominciassimo…dall’indotto?”, la scrivente Associazione, il Registro Nazionale delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione – (RIR), Le invia la presente comunicazione per aggiornarla riguardo l’escalation degli interventi, realizzati in questi ultimi mesi da detta Associazione, nei confronti del “modus operandi” illegale con cui viene esercitata la professione dell’osteopata, da parte di soggetti privi dei titoli che le leggi dello Stato Italiano hanno stabilito per tale esercizio. Professione, quella dell’osteopata, per ora solo individuata ma non ancora istituita.

Proprio con riferimento alle Istituzioni “dormienti”, a cui viene fatto cenno nell’articolo citato precedentemente, La informiamo che abbiamo inviato quasi un migliaio di segnalazioni, per il controllo dell’esercizio “nella legalità” di esercenti di questo tipo, alle Autorità competenti e siamo riusciti ad ottenere risultati francamente insperati:

1) Un documento ufficiale a firma della Dott.ssa Rossana Ugenti, Direttore Generale delle Professioni Sanitarie e delle Risorse Umane presso il Ministero della Salute, che certifica in modo inequivocabile chi, ad oggi, può esercitare l’Osteopatia: i Professionisti sanitari in possesso di Laurea in Medicina e Chirurgia e relativa Abilitazione e i Fisioterapisti con Laurea Abilitante.

2) una sentenza del TAR Lazio, che respinge il ricorso, presentato da una Associazione di Osteopati, contro il provvedimento di “censura”, che alcune Autorità locali avevano disposto per un “osteopata privo dei titoli previsti dalle norme”, iscritto a detta Associazione, al fine di proibirgli di continuare nel suo illegale esercizio professionale. Provvedimento delle Autorità locali conseguente al documento citato al punto 1), rilasciato, dietro istanza delle citate Autorità Locali, dalla Dott.ssa Rossana Ugenti.

Il RIR ha avviato una campagna di “richiesta di legalità”, nei confronti di uno Stato, in cui le Istituzioni dovrebbero garantire il Diritto alla tutela della salute dei cittadini e la difesa delle Professioni Sanitarie che, come Lei ben sa, appartengono ad una categoria protetta.

Come Associazione di categoria, chiediamo semplicemente che chiunque eserciti una Professione Sanitaria, sia in possesso dei requisiti di legge previsti:

1) titolo professionale riconosciuto abilitante;

2) iscrizione ad Ordine ed Albo di categoria.

Non crediamo siano presupposti impossibili da far rispettare, ma soltanto il minimo che, come cittadini e professionisti, ci debbano essere garantiti dalle Istituzioni.

Egregio Direttore, si avvicinano a quota mille le segnalazioni inviate.

Le accennate Istituzioni destinatarie delle segnalazioni, sono sia quelle direttamente interessate:

  1. ASL competenti per Territorio

  2. Carabinieri dei NAS competenti per Territorio

  3. Sindaci dei Comuni interessati

  4. Presidenti di Regione interessati

  5. Ordini dei medici presenti nei Territori oggetto delle segnalazioni

  6. Commissioni Albo Fisioterapisti Nazionale e Provinciali di competenza territoriale

sia le Istituzioni, diciamo così, “di livello superiore”, che dovrebbero emanare, garantire, sostenere, le misure atte al contrasto ed al contenimento dell’attività abusiva di una professione sanitaria; una vergognosa realtà che vede migliaia di soggetti, privi dei titoli abilitanti e riconosciuti dal nostro Ordinamento Didattico e dalle Leggi dello Stato Italiano, operare, indisturbati ed impuniti, su tutto il Territorio nazionale.

Una condizione di abuso che chiediamo di verificare e accertare da parte delle citate Istituzioni, una realtà di abuso che spesso si impadronisce, in modo trasversale, di competenze proprie di più Professioni Sanitarie, dal Fisioterapista al Medico specialista a quello di Medicina di base.

Alla scrivente Associazione appare addirittura irreale, paradossale e, ahimè, sconfortante, una tale condizione.

Com’è possibile che Istituzioni tipo:

  1. Il Ministero della Salute ed il suo Ufficio di Direzione Generale delle Professioni Sanitarie e delle Risorse Umane (Dott.ssa Rossana Ugenti)

  2. Il Ministro della Salute Roberto Speranza

  3. Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

  4. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche come Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e Primo Garante della nostra Costituzione

  5. Il Vicepresidente del CSM David Ermini

  6. La Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese

non diano segnali di “esistenza” di fronte ad una tale e macroscopica nefandezza, consumata a danno della salute pubblica?

Come possono, le più alte Cariche Istituzionali del nostro Paese, non intervenire, o almeno interessarsi in modo serio e responsabile, di fronte alla richiesta che siano garantite e rispettate le Leggi Costituzionali che sono alla base del nostro Ordinamento e della nostra Democrazia?

Egregio Direttore, a chi altri dovremmo rivolgere la nostra richiesta di intervento? La nostra richiesta di poter vivere e lavorare nella “legalità”? La nostra semplice aspettativa di vivere e lavorare con le garanzie e le tutele “dovute” a chi esercita una Professione Sanitaria?

In che Paese viviamo, se le Istituzioni non sono in grado di garantire (o non vogliono?) la conformità agli obblighi imposti dalle leggi e di intervenire nel contrastare questo genere di accadimenti?

Cosa ne è stato del sentimento di giustizia e di tutela che dovrebbe stimolare reazioni quantomeno avverse da parte del:

  • Movimento Consumatori (Avv. Laila Perciballi)

e di

  • Cittadinanzattiva (Dott. Antonio Gaudioso)?

Anche loro sono ostaggio di una qualche “ombra” di un “Governo parallelo”, che di fatto sembra aver “castrato” quello ufficiale?

Come detto, il RIR sta continuando la sua campagna di “richiesta di legalità”, segnalando alle suddette Istituzioni quegli “osteopati” che esercitano pur non essendo in possesso di quei titoli e di quella abilitazione, previsti dalle leggi in vigore.

Segnalazioni con richiesta di vigilanza e controllo da parte delle Istituzioni preposte e di quelle responsabili delle misure da adottare nel proprio Territorio, a salvaguardia della salute dei Cittadini e per il rispetto delle Leggi dello Stato italiano.

Abbiamo inviato, ai vari destinatari, veri e propri dossier (anche cumulativi) con nomi e cognomi di “presunti” osteopati abusivi operanti in varie provincie italiane, con richiesta di opportuni accertamenti riguardo i “presunti” titoli e qualifiche dichiarati, le “presunte” competenze pubblicizzate, le “presunte” attività di intervento in grado di curare svariate patologie e (a loro detta) guarirle, allegando altresì, ad ogni dossier, un circostanziato “promemoria”, per le predette Istituzioni, riguardante le norme attualmente in vigore a regolamentazione delle Professioni Sanitarie.

Segnalare si può. Volere…è potere: “….se si desidera infinitamente una cosa e si lotta in ogni modo per ottenerla, alla fine si riuscirà nell’intento”.

Postato il 21 dicembre 2020

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